Grazie all’esperienza decennale maturata da MP nel settore della strumentazione scientifica e grazie ad interazioni continue con il mondo della scienza e delle imprese a tutti i livelli, MP Soluzioni si propone come soggetto interlocutore per tradurre e trasferire problematiche e soluzioni atte a promuovere processi di innovazione sia di carattere top-down che bottom-up.
Per richiedere la brochure con tutte le analisi disponibili inviare una richiesta a soluzioni@mpstrumenti.eu oppure consultare l’elenco che segue:
Gas interstiziali: N, O, C, S, H.
Fluorescenza a raggi X (XRF): per elementi >0.1%wt.
Plasma induttivamente accoppiato (ICP): per elementi fino alle ppm.
Assorbimento atomico con fornetto di grafite (AAS – GF): per elementi fino alle ppb.
Microscopia a scansione elettronica con microsonda (FESEM – EDS): morfologia e composizione campione.
Diffrattometria a raggi X (XRD): identificazione e quantificazione fasi cristalline.
Spettroscopia Infrarossa: identificazione e quantificazione specialmente di molecole organiche.
Spettroscopia Raman: identificazione e quantificazione di molecole sia organiche che inorganiche.
Spettroscopia UV – Visibile: assorbimento e trasparenza nell’UV e nel visibile.
Calorimetria differenziale a scansione (DSC): fenomeni di assorbimento o emissione di calore.
Termogravimetria con DSC e spettrometria di massa (TG-DSC-MS): variazione di peso in funzione della temperatura, segnale DSC ed analisi dei gas svolti con spettrometria di massa.
Granulometria (PSA) con diverse tecniche, analisi della dimensione e della forma di particelle in polvere, sospensioni o paste.
Tensiometria: determinazione mediante tecnica ottica, di tensione interfacciale (liquido/aria, liquido/liquido), bagnabilità (angolo di contatto) ed energia superficiale di solidi.
Area superficiale (BET): misura dell’area superficiale e del volume dei pori.
Gascromatografia per analisi dei gas residui (GC-RGA): prelievo dei gas da un dispositivo e misura di N2, O2, CO, CO2, H2, piccoli idrocarburi (C1-C3).
Gascromatografia con spazio di testa e spettrometro di massa (HS-GC-MS): identificazione e quantificazione degli organici svolti dopo un trattamento in temperatura.
Camere climatiche con bilance: misura della variazione di peso in condizioni di temperatura ed umidità controllate.
Analisi di assorbimento e desorbimento di gas e vapori organici in un ampio intervallo di pressione e temperatura con Microbilance e sistemi volumetrici.
Analisi reologica curva di flusso e proprietà viscoelastiche.
Analisi dinamico-meccanica del comportamento viscoelastico, determinazione della temperature di transizione vetrose e coefficiente di espansione termico.
Analisi di sforzo-deformazione per materiali polimerici secondo norma ASTMD412 e test di lap-shear su vetro per adesivi secondo norma ASTMD1002 con Dinamometro (UTM).
Analisi delle superfici: determinazione rugosità superfici, profilo spessore superfici con Profilometro.
PRINCIPIO | Il campione, in forma liquida, viene scaldato e atomizzato ad alta temperatura (in una fiamma, un fornetto di grafite o un plasma). In queste condizioni, il campione genera o assorbe una radiazione a lunghezze d’onda caratteristiche degli elementi presenti e ad intensità proporzionali alla loro concentrazione. Un banco ottico misura lunghezza d’onda e intensità. |
MISURA | Concentrazione della maggior parte degli elementi della tavola periodica (ad esempio: Ca, Ti, Al), esclusi gli elementi leggeri (H, C, N, O) e gli alogeni. Concentrazione in % peso, parti per milione (ppm) o parti per bilione (ppb). |
CAMPIONI | Soluzioni acquose o organiche, solidi. I campioni solidi devono essere sciolti per riscaldamento in una miscela di acidi per essere analizzati. Quantità: almeno 500mg. |
INTERVALLO MISURA | Dal 100% (con opportuna diluizione) fino alle ppm circa (con ICP) o alle ppb (con AAS e fornetto di grafite). |
APPLICAZIONI (esempi) | Misura di tracce di particolare interesse in compositi organici o polimeri (ad esempio: Na, Ca, K, Ti, Ni), componenti principali e tracce in leghe metalliche (ad esempio: Mn in acciaio inox). |
Elemento | Concentrazione |
Na | 0.05 |
Ca | 0.12 |
Ti | 2.41 |
Identificazione e quantificazione di alcuni elementi di interesse presenti in un polimero con carica inorganica |
Elemento | Concentrazione (%peso) |
Fe | 67.2 |
Cr | 18.9 |
Ni | 10.1 |
Mo | 2.3 |
Identificazione e quantificazione degli elementi principali di un acciaio inox | Identificazione e quantificazione degli elementi principali di un acciaio inox |
PRINCIPIO | Un raggio elettronico focalizzato scansiona il campione. Registrando con opportuni rivelatori gli elettroni ed i raggi X provenienti dal campione dopo l’interazione con la sorgente, si possono ricavare diverse informazioni: immagini morfologiche (le punte appaiono chiare e le valli scure), immagini composizionali (gli elementi più pesanti appaiono più chiari) e misura della microcomposizione. E’ possibile eseguire mappe della composizione del campione. |
MISURA | Morfologia: le dimensioni dei particolari, ad esempio particelle possono essere misurate in μm o nm. Composizione: % in peso degli elementi presenti. |
CAMPIONI | Adatto a solidi (dimensione massima 100x100x20mm), polveri e paste. Non adatto a liquidi, perché l’analisi è eseguita in vuoto. |
INTERVALLO MISURA | Morfologia: dettagli fino a 10nm (ingrandimenti fino a 106X). Composizione: sono rilevati elementi in concentrazioni superiori a 0.1-1% peso. Risoluzione dell’analisi di composizione: 0.5-5μm. |
APPLICAZIONI (esempi) | Misura di microparticelle ed altri dettagli in polimeri ed altri materiali compositi. Mappatura delle fasi presenti in una lega metallica. Analisi di difetti morfologici o composizionali nell’industria elettronica. Campioni biologici. |
PRINCIPIO | Il diffrattometro misura la posizione degli atomi in un campione, da cui i raggi X vengono diffratti a specifici angoli di diffrazione. Dalla posizione degli atomi si possono identificare e quantificare le fasi presenti nel campione, anche se formate da elementi simili (ad esempio CaO and Ca(OH)2). Dai picchi XRD si possono ottenere anche informazioni addizionali, come la dimensione media dei cristalli primari del campione. |
MISURA | Identificazione e quantificazione (% peso) delle fasi cristalline, dimensione dei cristalli primari (nm). |
CAMPIONI | Dimensioni massime del campione circa 100x100x100mm. Adatto per solidi, polveri e paste. Quantità: almeno 500mg. |
INTERVALLO MISURA | Per essere misurata, una fase cristallina deve essere in concentrazioni >1-5%wt. Per essere identificata e quantificata, i dati devono essere presenti nelle librerie disponibili. La parte amorfa del campione non può essere identificata. E’ disponibile una piastra riscaldante per portare il campione fino a 300°C circa. |
APPLICAZIONI (esempi) | Industria mineraria e metallurgica, miscele per cementifici, industria alimentare e farmaceutica (eccipienti, molecole organiche e biomolecole), polimeri cristallini o con cariche inorganiche. |
PRINCIPIO | Una radiazione IR è parzialmente assorbita dal campione a lunghezze d’onda specifiche delle molecole presenti e ad assorbanze legate alla concentrazione di queste. Il microscopio focalizza il raggio IR in un’area di 10-400μm di diametro. Con questa risoluzione è possibile mappare il campione ed acquisire dati in punti di particolare interesse. Le mappe IR possono essere confrontate con le foto al microscopio ottico, integrato nello stesso strumento. |
MISURA | Riconoscimento e quantificazione (% peso) di molecole e gruppi funzionali. Tipico per molecole organiche, polimeri, alcuni composti inorganici (carbonati, idrossidi, fosfati...). Mappatura: con colori in funzione della concentrazione di una determinata molecola. |
CAMPIONI | Adatto per polveri, liquidi, paste e solidi. Quantità: almeno 200mg. |
INTERVALLO MISURA | Per essere misurata, una molecola deve essere presente in concentrazioni di almeno 0.01-1% peso (a seconda del gruppo funzionale). Risoluzione spaziale nella mappatura: da 10 a 400μm. |
APPLICAZIONI (esempi) | Polimeri: identificazione di polimero/copolimero, cariche e additivi, grado di curing, di decomposizione e di cristallinità. Identificazione di zone difettose o contaminate. Migrazione di gas e vapori (es. H2 O, CO2) in molti tipi di campioni. Quantificazione di solventi ed altri composti organici. |
PRINCIPIO | Una luce laser è dispersa dal campione (secondo il fenomeno dello scattering anelastico) a lunghezze d’onda specifiche delle molecole presenti e ad intensità legate alla concentrazione di queste. Il microscopio focalizza il raggio laser in un’area di 1-10μm di diametro. Con questa risoluzione è possibile mappare il campione ed acquisire dati in punti di particolare interesse. Le mappe Raman possono essere confrontate con le foto al microscopio ottico, integrato nello stesso strumento. A differenza del microscopio IR, il laser può essere focalizzato a profondità ben definite, ottenendo mappature dello spessore di multistrati. |
MISURA | Riconoscimento e quantificazione (% peso) di molecole e gruppi funzionali. Come l’IR, è sensibile a molte molecole organiche. A differenza dell’IR è quasi insensibile ad H2O, idrossidi, vetro, mentre è in grado di rilevare composti inorganici invisibili all’IR. Mappatura: immagine con colori in funzione della concentrazione di una determinata molecola. |
CAMPIONI | Adatto per polveri, liquidi, paste e solidi. Quantità: almeno 200mg. |
INTERVALLO MISURA | Per essere misurata, una molecola deve essere presente in concentrazioni di circa 1% peso (a seconda del gruppo funzionale). Risoluzione spaziale nella mappatura: da 1 a 10μm. |
APPLICAZIONI (esempi) | Industria dei polimeri e del packaging, specie nei multistrati, per molecole sia organiche che inorganiche. Industria farmaceutica e medicina. |
PRINCIPIO | Il campione è sottoposto ad una rampa di temperatura, durante la quale, mediante confronto con un riferimento, si misura l’assorbimento o la cessione di calore dovuto a fenomeni come fusione e decomposizione. Anche la transizione vetrosa dei polimeri può essere evidenziata. |
MISURA | Temperatura (°C) e intensità (entalpia: J/g) dell’assorbimento o la cessione di calore. Determinazione entalpia di reticolazione per materiali fotosensibili (radioazione UV). |
CAMPIONI | Adatto per solidi, liquidi o polveri. Quantità: almeno 100mg. |
INTERVALLO MISURA | Riscaldamenti o raffreddamenti da -170°C a 600°C con velocità tra 0.1 e 50°C/min. Possibili test in diversi gas: ad esempio N2, Ar, aria, CO2, N2 +H2. |
APPLICAZIONI (esempi) | Misura della temperatura di transizione vetrosa di polimeri. Misura della temperatura di fusione,cristallizzazione e decomposizione di polimeri, composti organici e inorganici. Dall'intensità del fenomeno si può dedurre, ad esempio, la porzione di campione fuso o cristallizzato. |
PRINCIPIO | Il campione è sottoposto ad una rampa di temperatura, durante la quale si misura la variazione di peso dovuta a fenomeni come rilascio di H2O fisisorbita o decomposizione del campione. Contemporaneamente, informazioni addizionali sono fornite dal segnale DSC e dall’analisi mediante spettrometria di massa, dei gas svolti dal campione. |
MISURA | Variazione di peso (mg o % peso) in funzione della temperatura. Segnale DSC: temperatura (°C) e intensità (entalpia: J/g) dell’assorbimento o la cessione di calore. Intensità delle masse (A) dei gas svolti dal campione. |
CAMPIONI | Adatto per solidi, liquidi o polveri. Quantità: almeno 100mg. |
INTERVALLO MISURA | Riscaldamenti o raffreddamenti da 35°C a 1500°C con velocità tra 0.1 e 50°C/min. Possibili test in diversi gas: ad esempio N2, Ar, aria, CO2, N2 +H2. |
APPLICAZIONI (esempi) | Oltre a tutte le applicazioni DSC, misura della temperatura di decomposizione o di desorbimento di gas e vapori (ad esempio: H2O) da campioni organici o inorganici. Misura della carica inorganica di un polimero dopo incenerimento. Mediante spettrometria di massa, si può verificare se il campione perde peso, ad esempio, per rilascio di H2O o per decomposizione (masse tipiche di composti organici). |
PRINCIPIO | Nello spazio di testa il campione viene riscaldato in un recipiente chiuso ed i vapori organici svolti dal campione prelevati ed iniettati nel gascromatografo, in grado di separare miscele anche complesse mediante interazione con una specifica colonna. I vapori così separati vengono poi identificati e quantificati uno alla volta dallo spettrometro di massa. |
MISURA | Identificazione e quantificazione (% peso, ppm peso) di vapori organici svolti da campioni solidi o liquidi dopo uno specifico trattamento termico. |
CAMPIONI | Adatto per solidi, liquidi o polveri. Quantità: almeno 500mg. |
INTERVALLO MISURA | Trattamenti termici nello spazio di testa da 50 a 200°C circa. Approssimativamente, sono quantificabili vapori organici in concentrazioni tra le 0.01ppm e le 1000ppm peso nel campione. |
APPLICAZIONI (esempi) | Identificazione e quantificazione di: solventi e altri composti organici volatili residui in polimeri ed imballaggi, metanolo in biodiesel, alcool nel sangue, aromi negli alimenti. |
PRINCIPIO | Il campione (una polvere, una sospensione liquida o una pasta polimerica) interagisce con un laser. Sfruttando due fenomeni (diffrazione o tempo di oscuramento della luce laser) è possibile ricavare la distribuzione delle dimensioni delle particelle nel campione. Un microscopio ottico automatizzato acquisisce immagini delle particelle e, rielaborandole, fornisce statistiche sulla loro forma (quanto è sferica o allungata...). |
MISURA | Distribuzione del diametro medio delle particelle (μm) ed informazioni addizionali sulla forma (ad esempio diametro minimo e massimo, circolarità...). |
CAMPIONI | Adatto per polveri, sospensioni liquide, paste (ad esempio: cosmetici) caricate con particelle ed alcuni solidi (se è possibile scioglierli o deformarli ad ottenere un film). Quantità: almeno 200mg. |
INTERVALLO MISURA | I campioni possono essere analizzati tal quali o diluiti in H2O o solventi organici. Intervallo di misura: 0.5 – 3500μm. |
APPLICAZIONI (esempi) | La dimensione delle particelle è un parametro fondamentale per molti materiali: influisce sulle proprietà termomeccaniche di polimeri e compositi, sull’assorbimento di gas e vapori dall’atmosfera. Cariche inorganiche nell’industria di polimeri ed imballaggi, industria mineraria, aerospaziale, alimentare, delle vernici, farmaceutica. Caratterizzazione delle sospensioni, come l’acqua nei carburanti. |
PRINCIPIO | Determinazione tensione interfacciale mediante equazione Young-Laplace (pendant drop) per sistemi liquido/liquido e liquido/gas. Determinazione angolo di contatto di un liquido su una superficie solida mediante tecnica ottica. |
MISURA | Determinazione angolo di contatto liquido, solido e tensione interfacciale liquido/liquido o liquido/aria. |
CAMPIONI | Substrati solidi e liquidi. |
INTERVALLO MISURA | Temperatura: da temperatura ambiente a 80°C. |
APPLICAZIONI (esempi) | Determinazione bagnabilità di liquidi su substrati solidi (polimerici, vetrosi e metallici), determinazione efficacia trattamenti superficiali (plasma, corona), caratterizzazione emulsioni e schiume (cosmetiche, alimentari, farmaceutiche), determinazione energia superficiale di solidi. |
PRINCIPIO | Il campione viene sottoposto ad uno sforzo di taglio controllato e viene misurata la deformazione o variazione di velocità angolare. Il regime di sollecitazione può essere: stazionario, dinamico (o in oscillazione) e quasi statico. |
MISURA | E’ possibile determinare la viscosità di un materiale in funzione delle specifiche condizioni di processo (temperatura, gradiente di velocità) e le proprietà visco-elastiche (moduli dinamici G’, G’’). Altre caratterizzazioni, comprendono lo studio del comportamento di creep, determinazione dello yield stress o comportamento tissotropico. |
CAMPIONI | Liquidi, paste, gel. |
INTERVALLO MISURA | Viscosità: 1-108 mPa*s (cP) Temperatura: da -20°C a + 200°C (precisione ± 0.1°C) Frequenza: da 10-4 a 100 Hz |
APPLICAZIONI (esempi) | Lo studio delle proprietà reologiche di un materiale permette di ottimizzare la formulazione di un nuovo prodotto e ottimizzare il processo di lavorazione, oltre ad essere un valido strumento per il controllo di qualità. Si applica a prodotti alimentari (maionese, creme spalmabili, bevande), fusi polimerici, creme cosmetiche, cere, prodotti bituminosi, emulsioni. |
PRINCIPIO | Il campione viene sottoposto ad uno sforzo controllato (o deformazione) e il risultato è la misura della deformazione (o sforzo). Il regime di sollecitazione può essere: dinamico (o in oscillazione) o quasi statico. Le modalità di sollecitazione disponibili sono le seguenti: trazione, compressione, taglio e flessione a 3 punti. |
MISURA | E’ possibile determinare la temperatura di transizione vetrosa di materiali polimerici, moduli viscoelastici in funzione di frequenza, temperatura e ampiezza di deformazione. Altre caratterizzazioni comprendono il test di creep/recovery (deformazione a sforzo costante) e la determinazione del coefficiente di espansione termico lineare (CTE). |
CAMPIONI | Solidi polimerici: elastomeri, compositi polimerici, resine termoindurenti. |
INTERVALLO MISURA | Temperatura: da -190°C a + 450°C Frequenza: 10-4 – 200 Hz Forza: ± 25 N |
APPLICAZIONI (esempi) | La determinazione della temperatura (o intervallo di temperatura) di transizione vetrosa (Tg) di materiali polimerici, consente di definire il campo di applicazioni di un determinato materiale ad esempio, un materiale amorfo sotto la Tg si presenta allo stato vetroso è quindi molto rigido e può rompersi a piccole deformazioni, mentre sopra la temperatura di transizione vetrosa è allo stato gommoso, quindi in grado di sopportare carichi elevati. Nel caso di adesivi, oltre alle caratteristiche chimiche e di bagnabilità sul substrato, è fondamentale conoscere il rapporto tra il modulo elastico e il CTE tra adesivo e substrato. |
PRINCIPIO | Il campione viene sottoposto ad un carico (o allungamento) controllato e si ottiene la misura di allungamento (o carico). La modalità di sollecitazione disponibile è la trazione. |
MISURA | Determinazione curva sforzo-deformazione per materiali e compositi polimerici secondo norma ASTMD412 (determinazione modulo elastico, allungamento a rottura, carico a rottura) e test di adesione su vetro mediante single lap-shear test secondo norma ASTMD1002. |
CAMPIONI | Elastomeri, compositi polimerici, film polimerici. |
INTERVALLO MISURA | Forza max: 5 kN Velocità di deformazione max: 500 mm/min |
APPLICAZIONI (esempi) | Caratterizzazione provini polimerici secondo norme di riferimento (ASTM D1002, ASTMD412). |
PRINCIPIO | Il profilo di una superficie viene caratterizzato mediante un cantilever, che rileva il contatto in un punto con la superficie mediante un sensore di forza. |
MISURA | Determinazione del profilo di altezza delle superfici solide e la rugosità. |
CAMPIONI | Substrati solidi. |
INTERVALLO MISURA | Carico applicabile: 0.5 – 50 mg Velocità di scansione superficie: 2-100 mm/s |
APPLICAZIONI (esempi) | Analisi dimensionale e texture di superfici solide. |
Grazie all’esperienza decennale maturata da MP nel settore della strumentazione scientifica e grazie ad interazioni continue con il mondo della scienza e delle imprese a tutti i livelli, MP Soluzioni si propone come soggetto interlocutore per tradurre e trasferire problematiche e soluzioni atte a promuovere processi di innovazione sia di carattere top-down che bottom-up.
Per richiedere la brochure con tutte le analisi disponibili inviare una richiesta a soluzioni@mpstrumenti.eu oppure consultare l’elenco che segue:
Gas interstiziali: N, O, C, S, H.
Fluorescenza a raggi X (XRF): per elementi >0.1%wt.
Plasma induttivamente accoppiato (ICP): per elementi fino alle ppm.
Assorbimento atomico con fornetto di grafite (AAS – GF): per elementi fino alle ppb.
Microscopia a scansione elettronica con microsonda (FESEM – EDS): morfologia e composizione campione.
Diffrattometria a raggi X (XRD): identificazione e quantificazione fasi cristalline.
Spettroscopia Infrarossa: identificazione e quantificazione specialmente di molecole organiche.
Spettroscopia Raman: identificazione e quantificazione di molecole sia organiche che inorganiche.
Spettroscopia UV – Visibile: assorbimento e trasparenza nell’UV e nel visibile.
Calorimetria differenziale a scansione (DSC): fenomeni di assorbimento o emissione di calore.
Termogravimetria con DSC e spettrometria di massa (TG-DSC-MS): variazione di peso in funzione della temperatura, segnale DSC ed analisi dei gas svolti con spettrometria di massa.
Granulometria (PSA) con diverse tecniche, analisi della dimensione e della forma di particelle in polvere, sospensioni o paste.
Tensiometria: determinazione mediante tecnica ottica, di tensione interfacciale (liquido/aria, liquido/liquido), bagnabilità (angolo di contatto) ed energia superficiale di solidi.
Area superficiale (BET): misura dell’area superficiale e del volume dei pori.
Gascromatografia per analisi dei gas residui (GC-RGA): prelievo dei gas da un dispositivo e misura di N2, O2, CO, CO2, H2, piccoli idrocarburi (C1-C3).
Gascromatografia con spazio di testa e spettrometro di massa (HS-GC-MS): identificazione e quantificazione degli organici svolti dopo un trattamento in temperatura.
Camere climatiche con bilance: misura della variazione di peso in condizioni di temperatura ed umidità controllate.
Analisi di assorbimento e desorbimento di gas e vapori organici in un ampio intervallo di pressione e temperatura con Microbilance e sistemi volumetrici.
Analisi reologica curva di flusso e proprietà viscoelastiche.
Analisi dinamico-meccanica del comportamento viscoelastico, determinazione della temperature di transizione vetrose e coefficiente di espansione termico.
Analisi di sforzo-deformazione per materiali polimerici secondo norma ASTMD412 e test di lap-shear su vetro per adesivi secondo norma ASTMD1002 con Dinamometro (UTM).
Analisi delle superfici: determinazione rugosità superfici, profilo spessore superfici con Profilometro.
PRINCIPIO | Il campione, in forma liquida, viene scaldato e atomizzato ad alta temperatura (in una fiamma, un fornetto di grafite o un plasma). In queste condizioni, il campione genera o assorbe una radiazione a lunghezze d’onda caratteristiche degli elementi presenti e ad intensità proporzionali alla loro concentrazione. Un banco ottico misura lunghezza d’onda e intensità. |
MISURA | Concentrazione della maggior parte degli elementi della tavola periodica (ad esempio: Ca, Ti, Al), esclusi gli elementi leggeri (H, C, N, O) e gli alogeni. Concentrazione in % peso, parti per milione (ppm) o parti per bilione (ppb). |
CAMPIONI | Soluzioni acquose o organiche, solidi. I campioni solidi devono essere sciolti per riscaldamento in una miscela di acidi per essere analizzati. Quantità: almeno 500mg. |
INTERVALLO MISURA | Dal 100% (con opportuna diluizione) fino alle ppm circa (con ICP) o alle ppb (con AAS e fornetto di grafite). |
APPLICAZIONI (esempi) | Misura di tracce di particolare interesse in compositi organici o polimeri (ad esempio: Na, Ca, K, Ti, Ni), componenti principali e tracce in leghe metalliche (ad esempio: Mn in acciaio inox). |
Elemento | Concentrazione |
Na | 0.05 |
Ca | 0.12 |
Ti | 2.41 |
Identificazione e quantificazione di alcuni elementi di interesse presenti in un polimero con carica inorganica |
Elemento | Concentrazione (%peso) |
Fe | 67.2 |
Cr | 18.9 |
Ni | 10.1 |
Mo | 2.3 |
Identificazione e quantificazione degli elementi principali di un acciaio inox | Identificazione e quantificazione degli elementi principali di un acciaio inox |
PRINCIPIO | Un raggio elettronico focalizzato scansiona il campione. Registrando con opportuni rivelatori gli elettroni ed i raggi X provenienti dal campione dopo l’interazione con la sorgente, si possono ricavare diverse informazioni: immagini morfologiche (le punte appaiono chiare e le valli scure), immagini composizionali (gli elementi più pesanti appaiono più chiari) e misura della microcomposizione. E’ possibile eseguire mappe della composizione del campione. |
MISURA | Morfologia: le dimensioni dei particolari, ad esempio particelle possono essere misurate in μm o nm. Composizione: % in peso degli elementi presenti. |
CAMPIONI | Adatto a solidi (dimensione massima 100x100x20mm), polveri e paste. Non adatto a liquidi, perché l’analisi è eseguita in vuoto. |
INTERVALLO MISURA | Morfologia: dettagli fino a 10nm (ingrandimenti fino a 106X). Composizione: sono rilevati elementi in concentrazioni superiori a 0.1-1% peso. Risoluzione dell’analisi di composizione: 0.5-5μm. |
APPLICAZIONI (esempi) | Misura di microparticelle ed altri dettagli in polimeri ed altri materiali compositi. Mappatura delle fasi presenti in una lega metallica. Analisi di difetti morfologici o composizionali nell’industria elettronica. Campioni biologici. |
PRINCIPIO | Il diffrattometro misura la posizione degli atomi in un campione, da cui i raggi X vengono diffratti a specifici angoli di diffrazione. Dalla posizione degli atomi si possono identificare e quantificare le fasi presenti nel campione, anche se formate da elementi simili (ad esempio CaO and Ca(OH)2). Dai picchi XRD si possono ottenere anche informazioni addizionali, come la dimensione media dei cristalli primari del campione. |
MISURA | Identificazione e quantificazione (% peso) delle fasi cristalline, dimensione dei cristalli primari (nm). |
CAMPIONI | Dimensioni massime del campione circa 100x100x100mm. Adatto per solidi, polveri e paste. Quantità: almeno 500mg. |
INTERVALLO MISURA | Per essere misurata, una fase cristallina deve essere in concentrazioni >1-5%wt. Per essere identificata e quantificata, i dati devono essere presenti nelle librerie disponibili. La parte amorfa del campione non può essere identificata. E’ disponibile una piastra riscaldante per portare il campione fino a 300°C circa. |
APPLICAZIONI (esempi) | Industria mineraria e metallurgica, miscele per cementifici, industria alimentare e farmaceutica (eccipienti, molecole organiche e biomolecole), polimeri cristallini o con cariche inorganiche. |
PRINCIPIO | Una radiazione IR è parzialmente assorbita dal campione a lunghezze d’onda specifiche delle molecole presenti e ad assorbanze legate alla concentrazione di queste. Il microscopio focalizza il raggio IR in un’area di 10-400μm di diametro. Con questa risoluzione è possibile mappare il campione ed acquisire dati in punti di particolare interesse. Le mappe IR possono essere confrontate con le foto al microscopio ottico, integrato nello stesso strumento. |
MISURA | Riconoscimento e quantificazione (% peso) di molecole e gruppi funzionali. Tipico per molecole organiche, polimeri, alcuni composti inorganici (carbonati, idrossidi, fosfati...). Mappatura: con colori in funzione della concentrazione di una determinata molecola. |
CAMPIONI | Adatto per polveri, liquidi, paste e solidi. Quantità: almeno 200mg. |
INTERVALLO MISURA | Per essere misurata, una molecola deve essere presente in concentrazioni di almeno 0.01-1% peso (a seconda del gruppo funzionale). Risoluzione spaziale nella mappatura: da 10 a 400μm. |
APPLICAZIONI (esempi) | Polimeri: identificazione di polimero/copolimero, cariche e additivi, grado di curing, di decomposizione e di cristallinità. Identificazione di zone difettose o contaminate. Migrazione di gas e vapori (es. H2 O, CO2) in molti tipi di campioni. Quantificazione di solventi ed altri composti organici. |
PRINCIPIO | Una luce laser è dispersa dal campione (secondo il fenomeno dello scattering anelastico) a lunghezze d’onda specifiche delle molecole presenti e ad intensità legate alla concentrazione di queste. Il microscopio focalizza il raggio laser in un’area di 1-10μm di diametro. Con questa risoluzione è possibile mappare il campione ed acquisire dati in punti di particolare interesse. Le mappe Raman possono essere confrontate con le foto al microscopio ottico, integrato nello stesso strumento. A differenza del microscopio IR, il laser può essere focalizzato a profondità ben definite, ottenendo mappature dello spessore di multistrati. |
MISURA | Riconoscimento e quantificazione (% peso) di molecole e gruppi funzionali. Come l’IR, è sensibile a molte molecole organiche. A differenza dell’IR è quasi insensibile ad H2O, idrossidi, vetro, mentre è in grado di rilevare composti inorganici invisibili all’IR. Mappatura: immagine con colori in funzione della concentrazione di una determinata molecola. |
CAMPIONI | Adatto per polveri, liquidi, paste e solidi. Quantità: almeno 200mg. |
INTERVALLO MISURA | Per essere misurata, una molecola deve essere presente in concentrazioni di circa 1% peso (a seconda del gruppo funzionale). Risoluzione spaziale nella mappatura: da 1 a 10μm. |
APPLICAZIONI (esempi) | Industria dei polimeri e del packaging, specie nei multistrati, per molecole sia organiche che inorganiche. Industria farmaceutica e medicina. |
PRINCIPIO | Il campione è sottoposto ad una rampa di temperatura, durante la quale, mediante confronto con un riferimento, si misura l’assorbimento o la cessione di calore dovuto a fenomeni come fusione e decomposizione. Anche la transizione vetrosa dei polimeri può essere evidenziata. |
MISURA | Temperatura (°C) e intensità (entalpia: J/g) dell’assorbimento o la cessione di calore. Determinazione entalpia di reticolazione per materiali fotosensibili (radioazione UV). |
CAMPIONI | Adatto per solidi, liquidi o polveri. Quantità: almeno 100mg. |
INTERVALLO MISURA | Riscaldamenti o raffreddamenti da -170°C a 600°C con velocità tra 0.1 e 50°C/min. Possibili test in diversi gas: ad esempio N2, Ar, aria, CO2, N2 +H2. |
APPLICAZIONI (esempi) | Misura della temperatura di transizione vetrosa di polimeri. Misura della temperatura di fusione,cristallizzazione e decomposizione di polimeri, composti organici e inorganici. Dall'intensità del fenomeno si può dedurre, ad esempio, la porzione di campione fuso o cristallizzato. |
PRINCIPIO | Il campione è sottoposto ad una rampa di temperatura, durante la quale si misura la variazione di peso dovuta a fenomeni come rilascio di H2O fisisorbita o decomposizione del campione. Contemporaneamente, informazioni addizionali sono fornite dal segnale DSC e dall’analisi mediante spettrometria di massa, dei gas svolti dal campione. |
MISURA | Variazione di peso (mg o % peso) in funzione della temperatura. Segnale DSC: temperatura (°C) e intensità (entalpia: J/g) dell’assorbimento o la cessione di calore. Intensità delle masse (A) dei gas svolti dal campione. |
CAMPIONI | Adatto per solidi, liquidi o polveri. Quantità: almeno 100mg. |
INTERVALLO MISURA | Riscaldamenti o raffreddamenti da 35°C a 1500°C con velocità tra 0.1 e 50°C/min. Possibili test in diversi gas: ad esempio N2, Ar, aria, CO2, N2 +H2. |
APPLICAZIONI (esempi) | Oltre a tutte le applicazioni DSC, misura della temperatura di decomposizione o di desorbimento di gas e vapori (ad esempio: H2O) da campioni organici o inorganici. Misura della carica inorganica di un polimero dopo incenerimento. Mediante spettrometria di massa, si può verificare se il campione perde peso, ad esempio, per rilascio di H2O o per decomposizione (masse tipiche di composti organici). |
PRINCIPIO | Nello spazio di testa il campione viene riscaldato in un recipiente chiuso ed i vapori organici svolti dal campione prelevati ed iniettati nel gascromatografo, in grado di separare miscele anche complesse mediante interazione con una specifica colonna. I vapori così separati vengono poi identificati e quantificati uno alla volta dallo spettrometro di massa. |
MISURA | Identificazione e quantificazione (% peso, ppm peso) di vapori organici svolti da campioni solidi o liquidi dopo uno specifico trattamento termico. |
CAMPIONI | Adatto per solidi, liquidi o polveri. Quantità: almeno 500mg. |
INTERVALLO MISURA | Trattamenti termici nello spazio di testa da 50 a 200°C circa. Approssimativamente, sono quantificabili vapori organici in concentrazioni tra le 0.01ppm e le 1000ppm peso nel campione. |
APPLICAZIONI (esempi) | Identificazione e quantificazione di: solventi e altri composti organici volatili residui in polimeri ed imballaggi, metanolo in biodiesel, alcool nel sangue, aromi negli alimenti. |
PRINCIPIO | Il campione (una polvere, una sospensione liquida o una pasta polimerica) interagisce con un laser. Sfruttando due fenomeni (diffrazione o tempo di oscuramento della luce laser) è possibile ricavare la distribuzione delle dimensioni delle particelle nel campione. Un microscopio ottico automatizzato acquisisce immagini delle particelle e, rielaborandole, fornisce statistiche sulla loro forma (quanto è sferica o allungata...). |
MISURA | Distribuzione del diametro medio delle particelle (μm) ed informazioni addizionali sulla forma (ad esempio diametro minimo e massimo, circolarità...). |
CAMPIONI | Adatto per polveri, sospensioni liquide, paste (ad esempio: cosmetici) caricate con particelle ed alcuni solidi (se è possibile scioglierli o deformarli ad ottenere un film). Quantità: almeno 200mg. |
INTERVALLO MISURA | I campioni possono essere analizzati tal quali o diluiti in H2O o solventi organici. Intervallo di misura: 0.5 – 3500μm. |
APPLICAZIONI (esempi) | La dimensione delle particelle è un parametro fondamentale per molti materiali: influisce sulle proprietà termomeccaniche di polimeri e compositi, sull’assorbimento di gas e vapori dall’atmosfera. Cariche inorganiche nell’industria di polimeri ed imballaggi, industria mineraria, aerospaziale, alimentare, delle vernici, farmaceutica. Caratterizzazione delle sospensioni, come l’acqua nei carburanti. |
PRINCIPIO | Determinazione tensione interfacciale mediante equazione Young-Laplace (pendant drop) per sistemi liquido/liquido e liquido/gas. Determinazione angolo di contatto di un liquido su una superficie solida mediante tecnica ottica. |
MISURA | Determinazione angolo di contatto liquido, solido e tensione interfacciale liquido/liquido o liquido/aria. |
CAMPIONI | Substrati solidi e liquidi. |
INTERVALLO MISURA | Temperatura: da temperatura ambiente a 80°C. |
APPLICAZIONI (esempi) | Determinazione bagnabilità di liquidi su substrati solidi (polimerici, vetrosi e metallici), determinazione efficacia trattamenti superficiali (plasma, corona), caratterizzazione emulsioni e schiume (cosmetiche, alimentari, farmaceutiche), determinazione energia superficiale di solidi. |
PRINCIPIO | Il campione viene sottoposto ad uno sforzo di taglio controllato e viene misurata la deformazione o variazione di velocità angolare. Il regime di sollecitazione può essere: stazionario, dinamico (o in oscillazione) e quasi statico. |
MISURA | E’ possibile determinare la viscosità di un materiale in funzione delle specifiche condizioni di processo (temperatura, gradiente di velocità) e le proprietà visco-elastiche (moduli dinamici G’, G’’). Altre caratterizzazioni, comprendono lo studio del comportamento di creep, determinazione dello yield stress o comportamento tissotropico. |
CAMPIONI | Liquidi, paste, gel. |
INTERVALLO MISURA | Viscosità: 1-108 mPa*s (cP) Temperatura: da -20°C a + 200°C (precisione ± 0.1°C) Frequenza: da 10-4 a 100 Hz |
APPLICAZIONI (esempi) | Lo studio delle proprietà reologiche di un materiale permette di ottimizzare la formulazione di un nuovo prodotto e ottimizzare il processo di lavorazione, oltre ad essere un valido strumento per il controllo di qualità. Si applica a prodotti alimentari (maionese, creme spalmabili, bevande), fusi polimerici, creme cosmetiche, cere, prodotti bituminosi, emulsioni. |
PRINCIPIO | Il campione viene sottoposto ad uno sforzo controllato (o deformazione) e il risultato è la misura della deformazione (o sforzo). Il regime di sollecitazione può essere: dinamico (o in oscillazione) o quasi statico. Le modalità di sollecitazione disponibili sono le seguenti: trazione, compressione, taglio e flessione a 3 punti. |
MISURA | E’ possibile determinare la temperatura di transizione vetrosa di materiali polimerici, moduli viscoelastici in funzione di frequenza, temperatura e ampiezza di deformazione. Altre caratterizzazioni comprendono il test di creep/recovery (deformazione a sforzo costante) e la determinazione del coefficiente di espansione termico lineare (CTE). |
CAMPIONI | Solidi polimerici: elastomeri, compositi polimerici, resine termoindurenti. |
INTERVALLO MISURA | Temperatura: da -190°C a + 450°C Frequenza: 10-4 – 200 Hz Forza: ± 25 N |
APPLICAZIONI (esempi) | La determinazione della temperatura (o intervallo di temperatura) di transizione vetrosa (Tg) di materiali polimerici, consente di definire il campo di applicazioni di un determinato materiale ad esempio, un materiale amorfo sotto la Tg si presenta allo stato vetroso è quindi molto rigido e può rompersi a piccole deformazioni, mentre sopra la temperatura di transizione vetrosa è allo stato gommoso, quindi in grado di sopportare carichi elevati. Nel caso di adesivi, oltre alle caratteristiche chimiche e di bagnabilità sul substrato, è fondamentale conoscere il rapporto tra il modulo elastico e il CTE tra adesivo e substrato. |
PRINCIPIO | Il campione viene sottoposto ad un carico (o allungamento) controllato e si ottiene la misura di allungamento (o carico). La modalità di sollecitazione disponibile è la trazione. |
MISURA | Determinazione curva sforzo-deformazione per materiali e compositi polimerici secondo norma ASTMD412 (determinazione modulo elastico, allungamento a rottura, carico a rottura) e test di adesione su vetro mediante single lap-shear test secondo norma ASTMD1002. |
CAMPIONI | Elastomeri, compositi polimerici, film polimerici. |
INTERVALLO MISURA | Forza max: 5 kN Velocità di deformazione max: 500 mm/min |
APPLICAZIONI (esempi) | Caratterizzazione provini polimerici secondo norme di riferimento (ASTM D1002, ASTMD412). |
PRINCIPIO | Il profilo di una superficie viene caratterizzato mediante un cantilever, che rileva il contatto in un punto con la superficie mediante un sensore di forza. |
MISURA | Determinazione del profilo di altezza delle superfici solide e la rugosità. |
CAMPIONI | Substrati solidi. |
INTERVALLO MISURA | Carico applicabile: 0.5 – 50 mg Velocità di scansione superficie: 2-100 mm/s |
APPLICAZIONI (esempi) | Analisi dimensionale e texture di superfici solide. |